Sono cresciuto in una famiglia molto religiosa.
Fino a qualche anno fa credevo di avere anch’io Fede.
Poi, a seguito del percorso di crescita che ho intrapreso, ho scoperto che quella Fede non era altro che attaccamento alla mia famiglia d’origine.
Venuto meno quell’attaccamento, ho lasciato spazio alla mia razionalità e ai dubbi che in fondo ho sempre avuto ma che non avevo mai avuto il coraggio di assecondare.
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Ho terminato, un po’ a fatica, questo libricino di E. De Martino del 1959 che affronta il tema della magia vissuto nel Sud Italia di quegli anni.
Di seguito qualche riflessione.
«Adesso te ne vai a casa e non dici niente a nessuno. Ti eri messo per la via sbagliata. Non siamo porci come tu credi. Siamo uomini. Ci creiamo dèi e lottiamo con loro ed essi ci benedicono.»
Hermann Hesse – Demian
Queste sono le parole che il protagonista rivolge ad un ragazzo che pretendeva dapprima di raggiungere lo stato di purezza assoluto, ma che poi aveva tentato il suicidio, resosi conto che non riusciva a sconfiggere l’Ombra che lo abitava.
Queste parole mi hanno ricordato quel periodo della mia vita in cui tentavo di raggiungere quello stato di perfezione ed assenza di peccato.
Sembrava qualcosa di apparentemente buono agli occhi degli adulti.
Ma in realtà non era così.
Era un eccesso, una nevrosi, un “totalitarismo” che poi per forza di cose degenera in Male.
Bene e male
In Oriente, una persona virtuosa non è perciò quella che affronta l’impossibile compito di battersi per il bene e di sconfiggere il male, bensì quella che è capace di mantenere un equilibrio dinamico tra il bene e il male.
Fritjof Capra – Il Tao della fisica
Nella mia personale esperienza, il tentativo di eliminare ogni traccia di male in favore del bene mi ha portato ad una nevrosi.
Mi sono sforzato nell’essere puro e senza alcuna macchia di peccato, di ricercare la perfezione e il candore assoluti.
Alla fine infatti sono esploso e ho capito solo dopo molti anni che l’Ombra non può essere eliminata.
Nel momento in cui ho accettato di essere anche cattivo, mi sono sentito meglio… più a mio agio con me stesso.
Orbite
Qualche volta, nel viaggio della nostra vita, ci troviamo di fronte a proiezioni negative di Anima o Animus. Può trattarsi di una persona che ci attrae ma che non è adatta a noi o di un lato cattivo di noi stessi che improvvisamente prende il sopravvento, come Mr. Hyde con Dr. Jekyll.
C.Vogler – Il viaggio dell’Eroe
Un confronto di questo tipo può costituire una Prova centrale letale per un rapporto o per la maturazione di una persona.
Ho sempre amato i ribelli, perché io non mi permettevo di esserlo, ingabbiato da un Giudice interiore che emetteva rigide e severe sentenze, senza neanche un po’ di cuore.
Demonizzazione
Generalmente l’Ombra rappresenta le paure e le qualità disprezzate e rifiutate dall’Eroe: tutto ciò che non ci piace di noi stessi e cerchiamo di proiettare sugli altri.
C.Vogler – Il viaggio dell’Eroe
Questa forma di proiezione è chiamata “demonizzazione”.
Ho sempre creduto di essere dalla parte del bene.
Nel percorso di psicoanalisi soprattutto, ma anche leggendo Peterson (“12 rules for life”, “Maps of Meaning”) e la sua lettura in chiave moderna della mitologia e della religione, ho rivisto la mia posizione.
Non si tratta di una inutile questione morale “buono” o “cattivo” (con annessi sensi di santità o di colpa), ma di questioni che hanno un impatto concreto sulla qualità della mia vita.
Liberami
Oggi ho visto su RaiPlay il docufilm “Liberami” della regista Federica Di Giacomo che tratta il tema delle possessioni e degli esorcismi.
Ho deciso di vederlo perché – essendo cresciuto in un contesto molto cattolico – da sempre questo argomento mi terrorizzava e pertanto volevo affrontare questa mia paura.
Perchè non c’è crimine nel mondo animale?
Perchè c’è crimine solo nel mondo umano?
In “12 rules for life” di J.Peterson ho trovato molto convincente l’ipotesi che l’autore fa circa l’origine del Male.
In questa fase specifica della mia vita, quando sento parlare di “morale”, di “dovere”, di “precetti”, ho una sensazione di fastidio, tipo orticaria.
Al contrario sono molto attratto nel dare una lettura non moralistica della realtà, delle regole, delle leggi e anche del male e del bene. Una lettura più esistenzialista, concreta, afferrabile, tangibile, probabilmente anche più razionale.
Nel libro “12 rules for life” ho trovato proprio questo approccio nel descrivere certi aspetti dell’esistenza dell’uomo.
Il dolore e la sofferenza sono caratteristiche della condizione umana.
Alcune persone, più sfortunate, vivono davvero molte disgrazie nella propria vita, ricevono molto male: queste persone si inaspriscono, si inaridiscono e cercano di proteggersi così, come possono, dai colpi inferti dal destino.
Cresce dentro di loro, un sentimento di delusione, amarezza, rabbia, disgusto, disperazione che sfocia con desideri violenti di vendetta.
La vendetta in questi casi sembra confondersi con quel nobile senso di giustizia che si prova di fronte al dolore innocente.