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Loggia Nera, Loggia Bianca

La mia gente è convinta che la Loggia Bianca sia un luogo dove vivono gli spiriti che governano gli uomini e la natura. […] C’è anche una leggenda su un posto chiamato la Loggia Nera, cioè l’io-ombra della Loggia Bianca. Questa leggenda dice che ogni spirito deve passare di lì se vuole raggiungere la perfezione. Solo lì potrai incontrare l’io-ombra che ti appartiene. Noi la chiamiamo anche “La dimora del limite estremo”. […] Ma fa attenzione, se entri nella Loggia Nera e il tuo cuore non è saldo, allora la tua anima sarà incenerita.

Hawk, personaggio di Twin Peaks

Cosa c’è nella Loggia Nera per me?
Sicuramente la dura “verità” (?) del nichilismo, a cui la razionalità mi fa giungere fino a questo punto della ricerca.
Sicuramente il crollo di alcune di quelle che credevo certezze, come l’infallibilità dei miei genitori.
Sicuramente la consapevolezza dell’assenza di garanzie per il futuro e il terrore di fronte all’idea della morte.

Questo è quello che ho trovato laggiù, nella Loggia Nera, che è l’Inferno.

Nei momenti in cui mi sento più giù e il mio cuore non è saldo, mi sento davvero come se la mia anima venisse incenerita.

Ma se esiste la Loggia Nera, deve esistere anche la Loggia Bianca.
Se c’è il Male, deve esserci anche il Bene.
E questo è innegabile, persino per la razionalità.

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Deliri mentali Riflessioni

Libertà ed arte

Di fronte ad un foglio bianco ci sono così tante possibilità… che mi sento inibito.
Non so cosa disegnare.
Non so da dove “devo” cominciare.

Questo perché sono stato istruito molto più da un punto di vista razionale, di dovere e di ordine.
Perciò la troppa libertà, quella del foglio bianco, mi fa restare immobile, spiazzato, in stato di shock.

Mi aspetto che qualcuno o qualcosa di esterno faccia la prima mossa e tracci su quel foglio bianco qualcosa.
Poi allora posso partire, adeguandomi a quello che c’è.
Oppure mi aspetto che qualcuno mi dica “disegna un fiore come questo”.
E allora lo faccio.

Penso che l’artista è quello che, di fronte ad un foglio bianco, sa quello che “deve” disegnare.
Perché lo sente.
E quella spinta è priva di dubbi (“starò facendo bene?”, “forse sto mettendo troppo colore qui?”, “sarà bello il risultato finale?”, etc. etc.).

Penso dunque che gli unici ad amare davvero la libertà siano gli artisti.
Per gli altri la libertà, pur essendo apparentemente desiderabile, è in realtà un’ostacolo.

Ma penso anche che esista un Artista nascosto, dentro ogni essere umano.
Anche dentro alla persona più ossessiva, schematica, matematica del mondo.
Tutto sta capire come far parlare quell’Artista.

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Determinismo rigoroso

La concezione meccanicistica della natura è quindi in stretto rapporto con un determinismo rigoroso. La gigantesca macchina cosmica era considerata completamente causale e determinata. Tutto ciò che avveniva aveva una causa definita e dava luogo a un effetto definito e, in linea di principio, si sarebbe potuto prevedere con assoluta certezza il futuro di una parte qualsiasi del sistema se si fosse conosciuto in un qualsiasi istante il suo stato in tutti i suoi particolari. 
[…]
La base filosofica di questo determinismo rigoroso era la fondamentale divisione tra l’Io e il mondo introdotta da Cartesio. Come conseguenza di questa divisione, si riteneva che il mondo potesse essere descritto oggettivamente, cioè senza tener mai conto dell’osservatore umano, e tale descrizione oggettiva del mondo divenne l’ideale di tutta la scienza.

Fritjof Capra – Il Tao della fisica

Segue delirio cervellotico.

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Il filo di Arianna

Il filo di Arianna è un elastico che collega l’Eroe all’amata. Un Eroe può avventurarsi tra follia o morte, ma di solito viene riportato indietro da tali legami. Mia madre mi racconta di aver avuto gravi problemi di salute che l’hanno quasi uccisa, quando ero piccolo; la sua anima lasciò il corpo e vagò per la stanza, libera e pronta a partire, e solo la vista dei figli la riportò in vita. Aveva un motivo per continuare a vivere: occuparsi di me e delle mie sorelle.

C.Vogler – Il viaggio dell’Eroe

Torno alla carica con la dualità Mente / Cuore che è un po’ il mood di queste settimane.

Senza il Cuore (legami affettivi) la Mente inevitabilmente prende il sopravvento e conduce alla follia.
Questa follia può essere letterale o anche metaforica.

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Il discorso della Vittoria

Oggi siamo stati ad un battesimo e durante il pranzo, oltre al festeggiato, la protagonista è stata una giovane invitata di nome Vittoria che ha fatto una specie di magia.

Questa ragazza è down, mongoloide, handicappata.
Ha una intelligenza mentale-logica-razionale inferiore alla nostra, eppure il cuore gli funziona davvero bene.
La mia non vuole essere una riflessione sviolinata, politicamente corretta, a favore dei “ragazzi speciali” e tutte quelle cosette poco sincere: il bello di questo spazio è il poter dire – senza censure – quello che si pensa davvero.

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La poesia

La poesia quale costrutto formale di significanti, di segni parlanti, è quindi una cosa in quanto non si lascia risolvere mediante significati.
Possiamo sí leggere una poesia puntando al significato, ma non è questo ad animarla.
La poesia dispone di una dimensione sensuale e corporea che si sottrae al senso, al significato in senso stretto.
È proprio l’eccesso del significante ad addensare la poesia in una cosa.

Byung-chul Han – Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale

Questo va in una direzione completamente opposta a quella che inseguo da una vita.
Tendo infatti ad essere estremamente logico e razionale, a trovare una spiegazione a tutto.
Anche se svolgo un’attività “creativa” cerco forzatamente e artificialmente di dare un significato a tale attività.

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La mia razionalità

Aggrappandoti all’unità con la tua anima spirituale e la tua anima corporale, puoi impedire che esse si separino?
Concentrando la tua respirazione sino a fiaccarti, puoi diventare come un lattante?
Ripulendo il tuo specchio oscuro, puoi renderlo senza macchia?
Amando il popolo e governando lo stato, puoi restare senza azione?
Aprendo e chiudendo le porte naturali, puoi essere una gallina?
Comprendendo tutto ciò che ti circonda, puoi fare a meno delle conoscenze?

Tao tê Ching – Capitolo X

Leggendo questo capitolo mi si è subito acceso un campanello d’allarme alla domanda “puoi renderlo senza macchia?“.
Subito la mia mente, cresciuta a pane e Morale, è andata sul concetto di peccato, purezza, candore.
Ma neanche stavolta è questo il senso.