Sedendo su quella spiaggia, le mie esperienze precedenti presero vita; «vidi» scendere dallo spazio esterno cascate di energia, nelle quali si creavano e si distruggevano particelle con ritmi pulsanti; «vidi» gli atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a questa danza cosmica di energia; percepii il suo ritmo e ne «sentii» la musica; e in quel momento seppi che questa era la danza di Śiva, il Dio dei Danzatori adorato dagli Indù.
Fritjof Capra – Il Tao della fisica
Ho iniziato a leggere un libro che si prospetta particolarmente importante: “Il tao della fisica” di Fritjof Capra.
Questo autore “pazzo” – un fisico in realtà – ha avuto l’idea di collegare le scoperte della fisica moderna (relatività e teoria dei quanti) con il misticismo orientale (induismo, buddismo, taoismo, pensiero cinese, zen).
Perché lo sto leggendo?
A parte l’interesse per entrambe le materie (fisica e mistica orientale) ho da un po’ di tempo un dubbio che vorrei – spero – chiarire.
Una volta ascoltai il racconto di una neuroscienziata che aveva avuto un ictus momentaneo alla parte sinistra del suo cervello, quella legata alla razionalità e alla logica, quella che ci da il senso dell'”io”: per alcune ore ha vissuto solo con la parte destra del suo cervello.
Il suo racconto (riportato in un famoso TED) mi ha molto affascinato riguardo la sensazione che lei provava: senza la parte razionale si sentiva interconnessa con il Tutto.
I confini della sua persona non erano definiti ma si scioglievano nel resto della realtà che la circondava.
Questo racconto mi turba e mi sconvolge.
Noi non possiamo accedere alla realtà direttamente.
C’è il nostro cervello in mezzo che ci fa percepire la realtà in un certo modo.
Ma la verità quale è?
Esiste un “io” oppure è un’illusione della parte sinistra del cervello?
Esistono davvero gli “oggetti” distribuiti nello spazio?
Ciò che ha provato la neuroscienziata è reale oppure era alterato perché gli mancava un pezzo di cervello?
Se avesse avuto l’ictus nella parte sinistra del cervello ed avesse sperimentato l’opposto (immagino un senso di separazione totale da tutto il resto in favore di un “io” super-marcato) sarebbe stata più o meno vicina alla verità?
Sono domande alle quali, mi rendo conto, non si può rispondere.
Ma la mia razionalità, sempre particolarmente accesa, mi porta a credere che la sua parte sinistra logico-razionale sia superiore alla parte destra (creativo-intuitiva) e sia pertanto più vicina alla realtà: “l'”io” esiste e noi siamo entità separate da tutto il resto… è così evidente“.
La mistica orientale invece sostiene che non esista alcun “io” ma tutto è inter-connesso.
Questo mi piace davvero molto… ma la parte razionale torna all’attacco: “ok che ti piace, ma la verità quale è?“
Il libro usa due armi.
L’arma della mistica orientale che attacca la parte razionale usando i paradossi: “con questo paradosso ti dimostro che la logica ha dei limiti, quindi cara razionalità abbassa la cresta perché non hai così ragione come credi“.
L’arma della fisica moderna invece attacca la parte razionale sul suo stesso piano: vediamo che dice la scienza.
La fisica quantistica sta tirando fuori della roba veramente allucinante, tipo che a livello sub-atomico non esiste il tempo, non esiste causa-effetto, non esistono “particelle separate”!
Ciò che esiste a livello subatomico sono configurazioni di energia.
In altre parole, i mattoncini elementari della materia – ben definiti e compatti – non esistono.
A livello subatomico tutto è energia vibrante.
La sedia è energia vibrante.
Il gatto è energia vibrante.
“Io” sono energia vibrante.
I mistici non sono coloro che hanno capito razionalmente questo (altrimenti lo saremmo tutti).
I mistici sono coloro che lo sentono.
Penso che debba essere qualcosa di fantastico.
L’aspirazione più elevata dei loro seguaci — siano essi Indù, Buddhisti o Taoisti — è quella di diventare pienamente consapevoli dell’unità e della interconnessione reciproca di tutte le cose, di trascendere la nozione di sé come individuo singolo e di identificarsi con la realtà ultima. Il raggiungimento di questa consapevolezza — chiamata «illuminazione» — non è solo un atto intellettuale ma un’esperienza che coinvolge l’intera persona e che fondamentalmente è di natura religiosa.
Fritjof Capra – Il Tao della fisica
meraviglioso. Lo leggero’ anche io presto. L’ho comprato molti anni fa . Come te amo la fisica e la scienza e cerco di unire il tutto . Le scoperte di cui parli sono incredibili . E si allineano a cio’ che i misitici hanno sempre sostenuto . Ma in effetti, non basta crederci, occorre sentire .
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L’ho letto circa 1/3 e scorre molto bene, mi sta piacendo tantissimo. Occhio che potrei spoilerarti qualcosa i prossimi giorni 😀
Io credo che un certo tipo di scienza (non quella dogmatica e sicura ma quella aperta e incerta, alla Carlo Rovelli) possa essere anche una via “spirituale”.
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Lo credo anche io. no problem per lo spoiler . Rovelli si dichiara ateo , lo sapevi? Comunque piace anche a me . Hai visto che ha pubblicato un nuovo libro ?
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Si lo sapevo e ho letto anche un suo scritto sul perché si dichiara ateo: paradossalmente è un manifesto spirituale 😀
Si “Buchi bianchi” e sicuramente lo prenderò.
In realtà ho iniziato a leggere “Il Tao della fisica” proprio per colpa del nuovo libro di Rovelli (ho la libreria che straripa e devo “smaltire” prima qualcosa 🙂 )
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Caspita se approfondisci!
Buona giornata!
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🙂
Buona giornata anche a te!
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Grazie 🙂
Buona serata!
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